Lacune nell’esecuzione relative alle zone di protezione delle acque sotterranee

Le zone di protezione delle acque sotterranee sono state istituite in prossimità della captazione per proteggere da qualsiasi inquinamento (in particolare da germi fecali) la falda freatica utilizzata per l’approvvigionamento di acqua potabile e per impedire che il flusso delle acque sotterranee verso la captazione subisca pregiudizi o sia ostacolato. Le zone di protezione devono essere delimitate attorno a tutte le captazioni di interesse pubblico. Esse rappresentano lo strumento più importante per una pianificazione orientata all’utilizzazione delle acque sotterranee ai sensi della legislazione sulla protezione delle acque.

Al momento si constata che l’esecuzione della protezione delle acque sotterranee da parte di Cantoni e Comuni non è stata o non viene attuata ovunque con coerenza. Questa situazione ha fra l’altro generato numerosi conflitti di utilizzazione delle acque nelle zone di protezione delle acque sotterranee, i quali mettono in pericolo la sicurezza dell’approvvigionamento da acque di falda di qualità ineccepibile. Condotte fognarie o infiltrazioni non conformi possono ad esempio costituire una minaccia per l’acqua potabile, motivo per cui occorre adottare misure volte a ridurre tale rischio (art. 31 cpv. 2 lett. a e b OPAc).

Nella sua presa di posizione sul rapporto «Protezione delle acque sotterranee in Svizzera» del 30 giugno 2022 della Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CdG-CN), il Consiglio federale ritiene inoltre problematico che tanto i Cantoni quanto i Comuni non attuino sistematicamente le normative vigenti in materia di protezione delle acque sotterranee. E questo avviene a 50 anni dalla loro entrata in vigore e a 25 anni dalla loro ultima revisione fondamentale.

Il Consiglio federale condivide l’opinione della CdG-CN secondo cui le notevoli lacune esistenti in molti Cantoni devono essere colmate rapidamente e deve essere garantita una migliore protezione delle risorse di acqua potabile.

A livello cantonale manca attualmente una panoramica completa e trasparente dei conflitti d’utilizzazione esistenti nelle zone di protezione delle acque sotterranee. Per realizzare in modo mirato, prioritario e orientato alla soluzione le misure volte a eliminare tali conflitti, occorre a livello cantonale una visione obiettiva delle attuali lacune di attuazione all’interno delle zone di protezione delle acque sotterranee.

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Progetto pilota
Cantoni ZH e SG – Determinazione e valutazione dei conflitti d’utilizzazione

La Piattaforma Protezione delle acque sotterranee sta elaborando, in stretta collaborazione con i servizi di protezione delle acque sotterranee dei Cantoni San Gallo e Zurigo, una bozza per una procedura d’esecuzione concreta e attuabile ai sensi della buona prassi. In particolare, intende sviluppare e testare uno strumento concreto per l’attuazione tecnica (ad es. una app mobile che rilevi i conflitti d’utilizzazione).

Un’indagine pilota in regioni selezionate dei Cantoni San Gallo e Zurigo consente di esaminare un’ampia gamma di conflitti d’utilizzazione nell’ambito delle strutture agricole e insediative della Svizzera, come pure nella pianificazione del territorio. L’indagine pilota consentirà di identificare i vari conflitti d’utilizzazione e di sviluppare soluzioni adeguate volte a risolverli.

La combinazione di diversi contesti provenienti da aree rurali e urbane garantisce una visione completa e rappresentativa delle sfide per la protezione delle acque sotterranee in Svizzera. Di conseguenza, la procedura sviluppata sarà idonea per un’applicazione più ampia e sarà trasferibile ad altre regioni del Paese.

Gruppo di esperti

Alexander BauerCanton San Gallo
Jacqueline DiaconCanton Zurigo